giovedì 24 luglio 2014

TRASMUTAZIONE DELLA VITA PARTE 3 - ADATTARSI AL SALTO

Postato su www.suzanneliephd.blogspot.com il 28.06.2014 (traduzione mia)




PARLA SANDY :
Il giorno seguente all'esperienza della Kundalini dormimmo per la maggior parte del tempo e poi giocammo nello stagno lì vicino. Faceva troppo freddo per rimanere in acqua a lungo, ma ci stendevamo al sole, nudi, finché ci veniva caldissimo, poi ci tuffavamo nello stagno, nudi, per raffreddarci. La combinazione del caldo intenso e del freddo intenso ci aiutò ad adattarci alla frequenza elevata del corpo.
Non indossare i vestiti non era un problema perché non c'era nessuno tranne Lantern, che si spogliò a sua volta. Ci sembrava di giocare nel Giardino dell'Eden, abituandoci ad indossare una forma. Noi, ovviamente, eravamo abituati ad "indossare una forma", ma il nostro corpo si stava rapidamente trasmutando in una forma che era assolutamente unica.
Uno dei motivi per cui saltammo nello stagno alimentato da un freddo ruscello era perché il calore di quella meravigliosa giornata piena di sole stimolava la Kundalini a espandersi oltre il nostro corpo. Eravamo in grado di tollerare quella sensazione per qualche minuto, ma diventava presto insopportabile. Non eravamo ancora abituati a far risuonare il corpo a quella frequenza.
Lantern ci spiegò che tutte le esperienze fatte in precedenza con il Sé Superiore ed il Corpo di Luce avvenivano tramite la bilocazione, ma ora non eravamo bi-locati. La nostra attuale forma fisica 3D si stava gradualmente trasmutando in Corpo di Luce. Io e Jason decidemmo che non ci saremmo preoccupati di come questa transizione avrebbe cambiato la nostra vita.
Il processo di trasmutazione della nostra forma fisica richiedeva che noi rimanessimo nella frequenza dell'ADESSO. Così, bevevamo l'acqua pura del ruscello, meditavamo, ci stendevamo al sole, meditavamo, camminavamo nel prato, meditavamo, e ci addormentavamo per fluire in una meditazione più profonda. Lantern ci ricordava costantemente di quanto fossimo fortunati a poter dedicare tutta la nostra attenzione al processo di trasmutazione in corso.
Eravamo d'accordo. Come avremmo potuto lavorare o guidare in queste condizioni? Eravamo molto grati di poterci unire con gli elementali mentre camminavamo, ci tuffavamo in acqua, ci esponevamo al sole e guardavamo il cielo. Sedendoci presso lo stagno, meditavamo sugli elementali d'acqua, le Ondine, fino a percepirli chiaramente con il Terzo Occhio. Ci potevamo unire ad essi anche tramite il Cuore Superiore. Fu un'esperienza stupefacente vedere le loro forme ondeggianti nuotare nell'acqua.
Riuscivamo a sentire quello che le Ondine ci dicevamo. Ovviamente gli elementali non parlavano il linguaggio umano, ci parlano attraverso le tonalità, le immagini e le sensazioni corporee. Comunicavano anche attraverso il suono gocciolante dell'acqua che scorreva sulle rocce, le leggere onde di una brezza decisa, il brillio del sole che scintillava sulla superficie dell'acqua e i diversi profumi dell'acqua che interagiva con l'ambiente.
Quando eravamo nello stagno, ci trattenevamo sott'acqua il più possibile finché il freddo diventava intollerabile, per sentire l'acqua su tutto il corpo. Era allora che si cominciò veramente a comunicare con le Ondine. Con l'acqua quale unico stimolo su qualsiasi punto della nostra forma, noi ricevevamo messaggi, idee, sensazioni e una specie di voce che sentivamo dentro il cuore.
Successivamente imparammo che questa voce interiore era il modo in cui noi traducevamo ciò che ci dicevano gli elementali. Inizialmente dovevamo mettere completamente tutta l'attenzione su un elementale per stabilire una profonda relazione con la sua essenza. Così andammo sott'acqua per connetterci con le Ondine, gli elementali d'acqua, ci rotolammo sull'erba, sedemmo sulle rocce o sulla terra per comunicare con gli Gnomi, gli elementali della terra, e guardavamo in cielo e ci focalizzavamo sul vento o sulla brezza per comunicare con le Silfidi, gli elementali dell'aria.
L'esperienza più difficile fu con gli elementali del fuoco, le Salamandre, perché essi comunicano attraverso la propria Kundalini. Naturalmente tutti gli elementali del nostro corpo e del nostro ambiente esistono sotto forma di un UNICO campo energetico di flusso interattivo. Ma nello stesso modo in cui si impara l'alfabeto prima di poter leggere, fu necessario che ci specializzassimo su ciascun elemento separatamente prima di poter fare un'esperienza profonda di unità di coscienza con essi.  
Lantern disse che nessuno avrebbe preso la casetta dopo di noi, così potevamo rimanerci finché fosse stato necessario. Poiché vivevamo principalmente "fuori dal tempo", era bello sapere di poter essere liberi di "ancorare le nostre tute terrestri" qui mentre le stavamo ricalibrando. Devo dire che questa esperienza di totale libertà e connessione intima con Madre Natura era divina oltre ogni dire. Jason era completamente d'accordo.
Eravamo entrambi immensamente felici ed eternamente grati per il fatto che ci fosse così facile mantenere uno stato superiore della coscienza. Se eravamo stanchi, dormivamo. Se volevamo muoverci, camminavamo o facevamo yoga. Se avevamo caldo, entravamo in acqua e sedevamo al sole se avevamo freddo.
Se avevamo sete, che accadeva spesso a causa del calore interno sempre maggiore, bevevamo pura acqua di montagna. L'unica cosa di cui ci scordavamo era il cibo. Però fu abbastanza strano sentire certe piante dire che avrebbero fatto bene al nostro corpo, mentre altre dicevano, "State lontano". Sapevamo anche che certe radici nel terreno sarebbero state deliziose e vari fiori o semi sarebbero stati gustosi e nutrienti.
Lantern ci incoraggiava a raccogliere le piante che ci chiamavano e a tenerle vicino al Cuore Superiore per chiedere al nostro corpo come cuocerle. A volte il corpo diceva, "Mangiala ora", altre volte sentivamo, "Mettimi al sole" oppure "Mettimi nell'ombra". Alcune dicevano, "Devo essere bollita nell'acqua" e altre piante volevano essere messe in fascine e messe sul fuoco. Poiché Lantern era lì per guidarci, potevamo seguire i nostri istinti senza preoccuparci di sbagliare o di farci del male.
Così come le piante ed il fogliame degli alberi ci diceva cosa mangiare e come preparare il cibo, l'atmosfera stessa sembrava sussurrare informazioni sacre nei nostri cuori. Poiché sulla cima della montagna NON esistevano rumori umani, noi sentivamo solo le tante voci della Natura. Quando ci stendevamo sulle grandi rocce calde, vedevamo le Silfidi chiamarci dal loro posto nel cielo.
"Venite con noi," continuavano a chiamarci. Alla fine rispondemmo all'invito e, chiudendo gli occhi, scivolammo in una realtà in cui ogni essere volava, sfrecciava, scattava, camminava o danzava nell'etere del cielo. Io e Jason provammo una gioia totale fluttuando su un'enorme nuvola. La nuvola era soffice e trasparente, ma ci manteneva stabili su una piattaforma alta e morbida.
Guardando il mondo da questa prospettiva, ci sentivamo come degli Angeli che fluttuavano ben al di sopra della densità del mondo fisico. Fluttuando sulla nostra nuvola, comprendemmo subito tutto sulle nuvole, sulla nebbia, il vento, la pioggia e la neve. Non ci ricordiamo come apprendemmo queste informazioni, perché esse sembravano entrare pacificamente nella nostra coscienza.
Dal nostro punto di vista sulla nuvola, vedevamo che tutta l'esistenza aveva un respiro che immetteva nuovi elementali con ogni inspirazione. Questi elementali si miscelavano con gli elementali corporei per ricevere nuove informazioni e spesso rimanevano dentro il corpo mentre gli elementali del corpo fluivano fuori nell'ambiente attraverso l'espirazione.
In questo modo, tutta l'esistenza interagiva con ogni corpo ed ogni corpo interagiva con tutta l'esistenza. Dalla nostra posizione sulle nuvole vedevamo gli elementali muoversi dentro e fuori da ogni forma di vita. Guardando su in cielo, vedevamo il Sole far splendere la sua luce multidimensionale su Gaia e tutti i Suoi abitanti.
Tornammo a dare attenzione completa alle nostre forme fisiche e sentimmo la luce del Sole amplificare la nostra Kundalini in espansione. Decidemmo di condividere il nostro fuoco con il fuoco del Sole espandendo la coscienza da dentro il nucleo della nostra Kundalini e poi fuori verso il nucleo del Sole. Fummo subito sopraffatti da stimoli sconosciuti, che erano caldi come il sole di mezzogiorno, ma freddi come una morbida brezza.
Quando questi due opposti si fusero in UNO, sentimmo la nostra Kundalini splendere oltre i nostri corpi in ogni direzione. Eravamo liberi dalla forma fisica e fluttuavamo in un mondo nuovo ed ignoto, ma in qualche modo atteso. In effetti, era una Nuova Terra. Questa "nuova terra" era esattamente come quella vecchia, tranne che si vedevano molte frequenze di espressione che si mescolavano come una trama dorata nell'elaborato arazzo della vita.
Fu allora che sapemmo di non dover creare la Nuova Terra, andare nella Nuova Terra o persino meritare la Nuova Terra. La "trama dorata" era la Nuova Terra, ed era già interconnessa con TUTTA la vita in TUTTE le dimensioni. Ci stavamo chiedendo come potevano ESSERE noi la trama dorata della Nuova Terra, quando ci rendemmo conto che già ERAVAMO la Nuova Terra.
Avevamo trasmutato i nostri campi energetici alla risonanza della quinta dimensione ed oltre. Chiedendoci come procedere, Lantern ci raggiunse e disse, "Siete pronti ADESSO".
"E' già passato un anno?" chiesi.
Poco prima di lanciarci giù nel nucleo di Gaia, sentimmo Lantern ricordarci,
"Il tempo è un'illusione di terza dimensione."


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